martedì 26 ottobre 2010

Un Ente Parco più vicino ai cittadini. Non lo è il Parco del Delta del Po.

UN COMMENTO ALLA PROPOSTA DELL’ASSESSORE FUSIGNANI.

Se non abbiamo capito male, la proposta dell’assessore provinciale all’ambiente Eugenio  Fusignani è di rivedere i confini del Parco del Delta del Po, separare la parte di Ravenna da quella di Ferrara, costituire un Ente parco delle Valli e delle Pinete che dal fiume Reno arrivi fino alle saline di Cervia, nominare presidente di questo Ente l’assessore provinciale all’ambiente.

Ci sembra un ottimo inizio, assessore.
Crediamo che anche lei abbia come scopo quello di evitare di creare doppioni, di semplificare le strutture, le procedure, di contenere i costi del “personale politico” che siederà negli organi di amministrazione.
Alla fine del percorso da lei proposto il cittadino deve poter avere : un interlocutore visibile, competente, a “portata di mano” e meno costoso dell’attuale, prendendo a riferimento la quota parte di Ravenna.
Vorremmo che però facesse uno sforzo di elaborazione anche nella direzione, da noi proposta, di coinvolgere anche altre organizzazioni, in primo luogo quelle del turismo.
I rappresentanti degli Enti pubblici devono assicurare gli interessi di tutti ed evitare che si creino sperequazioni e  privilegi fra i cittadini.
La tentazione fortissima di chi esercita la pesca sportiva, dei capannisti e dei cacciatori è quella di considerare quei territori un po’ di loro pertinenza e ci vuole quindi il polso fermo dell’amministratore per mantenere il giusto equilibrio e distacco.
Però se questi ambienti paesaggistici, da tutelare ad oltranza, non entrano nel “gioco economico”, ed in questo caso ci riferiamo al turismo, finiscono per restare una marginalità a cui si dedicano poche persone. Invece hanno una valenza strategica nella riqualificazione dell’offerta turistica e gli operatori del settore stanno iniziando a comprenderla bene.
Quindi un loro coinvolgimento lo riteniamo utile e necessario, come altre forme di coinvolgimento dei cittadini, sulle quali si può e si deve lavorare. (ad esempio: a parte il presidente che sarebbe l’assessore all’ambiente del momento, perché non prevedere l’eleggibilità di tutto o di parte dell’organismo politico di gestione dell’Ente direttamente da parte dei cittadini ?)

Sia ben chiaro che si deve creare una cultura dell’ambiente tale da rendere condivisibile a tutti che quelle zone sono inviolabili e che ogni intervento in esse deve passare tutti i vagli per evitare di manomettere l’habitat e l’ecosistema, che devono restare integri e protetti.
Però è possibile che questi ambienti siano mete di escursioni e di tante altre attività legate alla natura che ne consentirebbero una valorizzazione economica in grado di contribuire alle spese necessarie per tutelarli e preservarli.
Ci sono esperienze in Europa bellissime da cui prendere esempio.

N.B. speriamo che “la proposta Fusignani” non sia solo una provocazione troppo intelligente.

Carlo Zingaretti
Ravenna domani

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