giovedì 5 agosto 2010

UN'OPINIONE SU MARINA DI RAVENNA E LE ORDINANZE

Un’opinione su Marina di Ravenna e le ordinanze.


5 agosto 2010

Bisogna uscire da questa contrapposizione “ordinanze sì, ordinanze no”. È un
braccio di ferro sterile che non serve a vedere e risolvere i problemi.
Utilizzare le ordinanze come terreno di scontro politico, titillare questa o
quest’altra fazione non giova non solo al turismo ma neanche ad una politica
attenta ai giovani.

Dispiace poi che certi operatori assumano la veste delle vittime e dipingano
il sindaco come un “provocatore arrogante”. Tutto si può dire ma questo mi
sembra davvero troppo.

Che le cose a Marina di Ravenna dovessero cambiare è patrimonio di tutti ed è
inutile negarlo. Che le ordinanze abbiano contribuito ad interrompere una
sciagurata tendenza al permessivismo esagerato e allo sballo facile è
altrettanto sacrosanto ed è quello che la popolazione e i turisti di Marina
chiedevano da tempo.

Bisogna prendere atto di questo, lasciarsi alle spalle “rimpianti”, affrontare
i problemi della località in maniera costruttiva avendo presente che non ci si
improvvisa imprenditori turistici, che sono necessari investimenti, che va
presa in esame la località nel suo insieme e non solo la spiaggia.
Si può avere la spiaggia più bella del mondo ma se fuori di essa le cose non
sono “giuste” la spiaggia non funziona da sola.

Ho già indicato in un altro lettera i punti di forza di Marina di Ravenna e
non li ripeterò.
Noto soltanto che il turismo in generale è più attento alle condizioni di
contorno di una località ed in questo ha una grande rilevanza il decoro urbano
e soprattutto l’ambiente.

Bene quindi la riqualificazione retrodunale, ma non basta.
Un turista, e anche noi ravennati, vuole ritemprare lo spirito e il corpo. Se
vede un ambiente poco accogliente, degradato, inquinato, insicuro se ne va in
località più “vergini”, che ci sono e che sono molto vicine e noi.

Il divertimento ha la sua importanza, l’intrattenimento anche, gli eventi sono
fondamentali, ma bisogna curare l’ambiente, il “clima” generale, non quello
meteorologico ovviamente che non è alla nostra portata per fortuna!, altrimenti
facciamo discorsi di breve periodo che non daranno prospettive a nessuno,
operatori turistici e turisti compresi.

Carlo Zingaretti
Ravennadomani.

Nessun commento:

Posta un commento